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Stress da cambiamento strategico: smettiamo di modellare, sperimentiamo!

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Luca Gnan


 

I processi di sviluppo delle imprese provocano ostacoli, tensioni, resistenze, attriti o forme di blocco vere e proprie. Nel superamento di tali problemi è necessaria un’attitudine a “mettersi in discussione”, a sottoporre a giudizio critico i propri modelli di gestione d’impresa. Tale attitudine può scaturire dalla pratica della sperimentazione strategica: iniezioni di elementi nuovi che la cultura, le competenze e i modelli mentali “storici” molto spesso frenano. Gli esperimenti possono riguardare sia diverse iniziative imprenditoriali, sia cambiamenti e miglioramenti nell’assetto organizzativo, nei meccanismi operativi e nel patrimonio di risorse dell’impresa.
La revisione dei modelli mentali consente, nel tempo, di superare l’ostacolo al cambiamento rappresentato dalla cultura e dall’impostazione mentale tradizionale del management.
L’esperimento si discosta dalle tradizionali modalità di gestione strategica in quanto ha una natura esplorativa e serve a comprendere la migliore alternativa di crescita.
Gli esperimenti favoriscono un circolo positivo di apprendimento, in quanto l’impegno sfidante, incrementale e meno rischioso rispetto a grandi investimenti, fa crescere le competenze dell’impresa e riduce la percezione dell’incertezza ambientale. In questo senso si può affermare che l’apprendimento tramite esperimenti ha una connessione con l’evoluzione e con la qualità della strategia dell’impresa: l’esperimento spinge al contatto con nuovi ambienti, la loro conoscenza fa diminuire l’incertezza, influenzando il sense making del management e i suoi schemi cognitivi.