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			Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno
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			Enrico Rovelli
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              L’articolo presenta i risultati di uno studio su Leadership e Followership iniziato 18 anni fa e basato su 2.700 casi di quadri e dirigenti.Mentre il tema della guida dei collaboratori (Leadership) è ormai molto consolidato, solo in anni più recenti si è iniziato a sondare il suo speculare (Followership): va da sé che quasi ogni persona deve intrattenere rapporti sui i due versanti della linea gerarchica.
 In questo articolo, forse per la prima volta con un campione significativo di professionisti e con dati certi, è possibile osservare la correlazione esistente per la stessa persona nel suo rapporto verso l’alto e verso il basso e i problemi sottostanti.
 I risultati lasciano spazio a diverse interpretazioni; i dati statistici evidenziano una leggera tendenza alla sudditanza verso il proprio capo laddove verso i propri collaboratori si è più direttivi, e viceversa.
 Sul piano individuale, per contro, la non prevedibilità del comportamento e soprattutto la coerenza fra il comportamento come leader e come follower è bassa.
 Il risultato più significativo dello studio riguarda la capacità nel saper analizzare con logica le situazioni che si presentano; logica e capacità diagnostica appaiono quindi come il punto di partenza per migliorare il rapporto con il proprio capo e con i collaboratori.
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