La bassa crescita di produttività del lavoro in Italia dovrebbe spingere ogni organizzazione (sia privata che pubblica) ad affrontare in modo rigoroso il problema del corretto dimensionamento degli organici. Ma, salvo che per il lavoro operaio diretto, è poco diffuso l’impiego di metodi idonei a dimensionare tutti i restanti tipi di lavoro (oltre il 50% del lavoro dipendente).
L’articolo offre una rassegna di metodologie e tecniche di dimensionamento basata su una griglia di lettura formata da due elementi: (1) un processo di pianificazione correlato al business model, (2) una tipizzazione delle attività lavorative.
Nella prima parte dell’articolo è stato decritto il processo di pianificazione, che è articolato in quattro fasi: Reset, Targeting, Planning e Choice e si sono presentate alcune tecniche a supporto della fasi di Planning e di Choice.
In questa seconda parte si completa la rassegna delle tecniche (complessivamente ne sono state individuate trentasette) riferendole alle fasi del processo ed a due metodologie di approccio al dimensionamento (“da zero” e “da as is”). Si propone inoltre una classificazione delle attività lavorative in tre macro-tipologie (“di presidio”, “a scaffale”, “a specifica”) funzionale alla scelta delle tecniche più appropriate.
Il concreto impiego delle metodologie e delle principali tecniche è illustrato con casi ed esempi tratti da reali interventi di dimensionamento.